
Le volte dove la grafica non garantisce la qualità
Nella società dell’immagine, il packaging di un prodotto alimentare assume una rilevanza fondamentale. Fateci caso, i prodotti di marche famose hanno sempre un inscatolamento più accattivamente e meglio progettato. Invece, i prodotti da discount hanno grafiche poco “entusiaste” come se volessero comunicare: “comprami solo perchè costo poco”. Fino a qui, niente di nuovo. Quello che secondo me invece funziona molto è quando l’inscatolamento sobrio e senza fronzoli viene applicato su prodotti a km zero.
Questa riflessione è emersa qualche settimana fa quando ho cominicato a fissare l’etichetta di una marmellata comprata dalla filiera di Campagna Amica, quella dei Coltivatori diretti. La marmellata era eccezionale, l’etichetta inguardabile, ma ci stava benissimo! Molto probabilmente non hanno pagato nessuno per farla. Molto probabilmente l’ha creata su paint il produttore stesso. Escludo che ci sia una volontà precisa in termini di marketing e questo mi ha fatto apprezzare ancora di più il prodotto. Mi ha riportato a un’idea di casa e artigianalità che le marmellate del supermercato se la scordano!
La morale è non pagare un grafico? Ovviamente no! Riflettevo solo su come, in alcuni e rari casi, la mancanza di progettazione grafica possa testimoniare genuninità. Nell’epoca della pubblicità flluorescente, rumorosa e invasiva, non è poco.